sabato 28 giugno 2014

Ciclo III _ La stratificazione e le sovrapposizioni | Il Mondo dei vettori. Geometrie e layer.


Lezione XI _ Vettori           9/Aprile/2014

Iniziamo la lezione con un quesito fondamentale in riferimento a Leonardo.
Come faccio a trasmettere un disegno a distanza se sono ai tempi di Leonardo? E cioè senza fax, elettricità o mezzi fisici (cioè inviandolo manualmente). Come faccio cioè effettivamente a "trasmetterlo" se voglio trovare un sistema efficiente, più rapido, meno scemo del precedente.? Come si risponde a questa domanda?

Il sistema bitMap ci consente di passare informazioni a distanza in modo molto semplice, in quanto considera lo schermo come se fosse una griglia e bucando nelle caselle otteniamo delle immagini.

Ma c'è un modo per essere più veloci nella trasmissione delle informazioni complesse?
La risposta è chiaramente affermativa, ma dobbiamo fare un passo avanti, cioè entrare nel mondo vettoriale.

Il sistema vettoriale garantisce una maggiore velocità e si basa sulla possibilità di utilizzare non dei punti, ma una nuova entità: le linee.
Questo comporta che non dovró più disegnare l'elemento linea come una serie di punti, ma basterà definire solo il primo e l'ultimo punto della stessa.
Con questo sistema non si ragiona più per porzioni di schermo, ma si possono utilizzare nuovi codici grazie alla presenza di entità nominabili.
A questo punto è fondamentale ricordarsi di nominare gli elementi per evitare di fare confusione tra le molteplici entità.
Questo ragionamento introduce il sistema dei layer, che permette una maggiore organizzazione.


Possiamo concludere dicendo che il mondo Raster è un mondo immobile, bucato e inciso sulla superficie dello schermo, mentre il mondo vettoriale è un linguaggio più complesso, ma che permette un sistema di rappresentazione più semplice, appoggiato, galleggiante nello spazio, costituito da entità nominabili.

Lezione XII _ Il mondo dei layer

Il mondo vettoriale tutte le entità che nominiamo sono contenute in strati, diversificati e organizzati. Questi strati possono essere chiamati LAYER.

A Roma il concetto di layer è molto presente, perché essendo una città storica è composta da strati leggibili e attivabili separatamente.

Il concetto di layer non è strettamente legata al computer, ma più ad una modalità di pensiero del progetto.

Tra gli architetti che sperimentano questo tipo di approccio troviamo: Eisenmann, Tschumi, Libeskind e Koolhas.

Le caratteristiche principali degli layer sono diverse:

- Sono indipendenti
- Si possano nascondere
- Sono modificabili simultaneamente
- Sono organizzati semanticamente
- Sono economici, perché manipolabili in maniera molto rapida.




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